La diocesi di Marsabit è nata nel 1964 grazie al suo primo Vescovo Carlo Cavallera. Dopo le sue dimissioni avvenute nel 1980, la guida della diocesi fu affidata al Vescovo Ambrogio Ravasi fino al 2007, anno in cui è stato succeduto dal vescovo Peter Kihara ancora oggi in servizio e terzo vescovo della diocesi di Marsabit.
La città di Marsabit dà il nome sia alla contea che alla diocesi ed è la sede ufficiale di entrambe le istituzioni. Marsabit è abitata da molti gruppi etnici, tra i principali: Borana, Gabra, Burji, Rendille, Waata, Turkana. Sono prevalentemente pastori nomadi.
La diocesi di Marsabit si trova nella regione nord-orientale del Kenya, a circa 560 km da Nairobi e si estende su un’area di circa 78.078 kmq. Il territorio della diocesi è una vasta pianura compresa tra 300 e 1800 m sul livello del mare. È situato in una delle regioni più aride del Kenya. Le precipitazioni variano tra 200 e 1000 mm all’anno. È una zona semi-arida e l’80% della popolazione è composta da pastori nomadi, il 10% pratica agricoltura di sussistenza, principalmente intorno alle zone più montuose che godono di più precipitazioni durante l’anno. Circa il 7% della popolazione si dedica ad attività commerciali e la restante percentuale vive di lavoro dipendente.
I prodotti dell’agricoltura sono principalmente mais, fagioli, grano, legumi e frutta. Il livello di povertà della popolazione è del 92%, una delle regioni più povere del paese. Le principali cause della povertà sono: frequenti gravi siccità, forniture idriche inadeguate per uso domestico e non domestico, scarsa produzione agricola a causa delle condizioni climatiche estreme, la mancanza di mercato affidabile e redditizio per i prodotti animali, poche opportunità di lavoro, analfabetismo, scarse infrastrutture conflitti che includono scontri etnici e furti di bestiame.
I villaggi dei pastori, le Manyatte, sorgono nei pressi dei punti di abbeveraggio, dei centri di mercato e lungo le strade principali. Le abitazioni sono costituite da capanne con una struttura di arbusti di legno e rivestite di fango, sterco e stracci.
Anche se la densità di popolazione varia da zona in zona, la siccità ricorrente degli ultimi decenni è responsabile di flussi migratori verso la città. Questa regione è una della più trascurate dalle politiche di sviluppo e sicurezza, questa assenza fa sì che le popolazioni siano costantemente colpite da conflitti interni.
La popolazione della contea è di circa 300.000 abitanti (52% uomini, 48% donne) provenienti da diversi gruppi etnici, come Gabbra, Rendile, Borana, Turkana, Samburu, Burji, El Molo, Dassanach, e Waata oltre ad una piccola minoranza proveniente dal sud del Kenya come Meru, Kikuyu, Luo, Luhya per citarne solo alcuni.
Dal punto di vista dell’istruzione nella diocesi di Marsabit sono presenti 128 scuole primarie che accolgono circa 40.000 alunni e 19 scuole secondarie che garantiscono l’istruzione a circa 1.200 studenti.
Dal punto di vista sanitario, il rapporto tra medici e abitanti è di 1/50.000. Il tasso di mortalità infantile, al di sotto dei 5 anni, è del 7%. Le malattie prevalenti sono la malaria, vermi intestinali, malattie delle vie respiratorie e diarrea. La poca acqua a cui ha accesso la popolazione è contaminata da rifiuti organici e animali.
La diocesi di Marsabit, con la sua missione evangelizzatrice, è stato uno strumento di trasformazione della popolazione, guidando le persone a vivere una vita più fraterna, fornendo loro una formazione integrale attenta sia all’annuncio della fede che alla promozione umana.